- L’intermobilità è un bisogno per il 70% degli italiani
- La maggior parte (85%) preferisce scegliere un mezzo ecologico
- Ecologia e #tecnologia vanno a braccetto. Il 60% degli utenti chiede un trasporto su gomma che investa su sistemi tecnologici all’avanguardia
- Secondo il 95% del campione la #tecnologia sarà cruciale per l’evoluzione del servizio verso il Maas (Mobility as a Service)
Rimini, 7 luglio 2022 – L’intermobilità sarà l’elemento evolutivo del Trasporto Pubblico dove la #tecnologia gioca un ruolo abilitante verso i sistemi #mobility as a Service (MaaS). L’avvento del digitale nel settore della mobilità sta rivoluzione i modelli di business e, quindi, il modo di fruire dei #trasporti pubblici e privati.
Gli italiani sono pronti a questa rivoluzione, lo rivela un’indagine qualitativa tra stakeholder del settore condotta da GPF Inspiring Research per IBE Intermobility and Bus Expo (l’appuntamento biennale di Italian Exhibition Group che si terrà a Rimini dal 12 al 14 ottobre).
La ricerca GPF Inspiring Research-IBE si è posta l’obiettivo di scandagliare ampiezza e profondità della domanda di “nuova mobilità” attinente il Trasporto Pubblico Locale (TPL), sempre più interconnesso e orientato al servizio del cittadino-cliente. L’intermobilità rappresenta un “need” chiave e per il 60% degli utenti il trasporto su gomma dovrebbe investire su sistemi tecnologici all’avanguardia.
Corrado Peraboni, CEO di #italianexhibitiongroup, commenta: “Come IEG siamo orgogliosi di offrire al mercato la visione degli stakeholder che completa la #ricerca GPF-IBE. Riteniamo che il ruolo di noi organizzatori fieristici sia sempre più quello di fungere da community catalyst per tutte le filiere della mobilità integrata. Dunque, l’interpretazione di tendenze e segnali diventa essenziale per comprendere il cambiamento che sta attraversando il mondo del trasporto collettivo, orientato dalla transizione energetica e dalla tecnologia. Temi sui quali IEG vanta un know-how consolidato grazie a manifestazioni come Ecomondo, Key Energy e IBE”.
Il trasporto collettivo su gomma e l’intermobilità grazie all’approccio MaaS
L’indagine di GPF ha evidenziato che una "vera" intermobilità è un bisogno chiave per quasi 7 utenti su 10: il 70% degli utenti ritiene che sia importantissimo uno scenario di intermobilità in cui i mezzi “si parlano” tra loro per garantire la maggior efficienza. L’approccio “Mobility-as-a-Service” (MaaS) grazie a una piattaforma digitale (nella maggior parte una semplice App installata su smartphone) va in questa direzione consentendo agli utenti di pianificare, prenotare e pagare più tipi di servizi di mobilità. Tuttavia vi è tuttora un “gap” tra l'auspicio e la realtà: 8 utenti su 10 ritengono che la situazione attuale sia tuttora lontana da uno scenario ideale, per quanto si riconosce (secondo circa due terzi del campione) che sono stati fatti importanti passi avanti.
Verso la piena intermobilità
L’intermobilità richiede di essere disegnata attorno al passeggero-cliente e non si ferma a un "sistema di coincidenze" ottimali tra mezzi, ma investe tutti i punti di contatto (“touch point”) tra l'utente e il sistema, muovendosi all'interno di un'area ampia di riferimento (TPL ma anche integrato con il medio-raggio) con integrazione tariffaria e pagamento a bordo. Gli utenti dei sistemi "chiusi" (es. reti metropolitane con tornelli) sono già abituati a una molteplicità di modalità di pagamenti nel momento dell'ingresso (biglietto via App o carta di credito touch, Apple Pay/Google Pay appoggiando lo smartphone). Quello che però si attendono nel prossimo futuro gli stakeholder è il passaggio verso la <<intermobilità>> cioè verso sistemi "aperti" del TPL, dove si sceglierà tra varie vie, modalità e fornitori dei servizi di trasporto, in una logica MaaS allargata e compiuta.
“Roger “ esempio virtuoso di App contro l’affollamento dei mezzi
Tecnologie già disponibili consentono al conducente di poter avere un quadro puntuale del numero di passeggeri nei mezzi e della situazione alla pensilina in tempo reale, così da poter calibrare l'afflusso e la densità dei passeggeri anche su mezzi privi di filtraggio con tornelli. Un esempio virtuoso menzionato durante l’analisi qualitativa è l'App "Roger", sviluppata da TPER (l'ente di Trasporto Passeggeri della Regione Emilia-Romagna), attiva nei maggiori centri della regione. Tra le funzionalità per l'utente (che includono il pagamento della sosta della propria auto o l’individuazione della stessa – c.d. "pinpointing", in sinergia pubblico-privato), spicca la possibilità di monitorare la densità dei passeggeri sul mezzo in arrivo e di regolarsi di conseguenza.
La #tecnologia, fattore chiave per la sicurezza
Secondo la #ricerca GPF-IBE quando si parla di servizi tecnologici intelligenti per il conducente e utente-cittadino, l’area dove si è verificata probabilmente l'evoluzione più marcata è la sicurezza, intesa sia come “safety” (incolumità e sicurezza da incidenti) che “security” (protezione da rischi di attacchi alla persona e sicurezza personale). Dagli stakeholder intervistati emerge in particolare l’importante avanzamento tecnologico del comparto “safety”, grazie a sistemi anti-frenata, mantenimento della corsia, radar per individuazione degli ostacoli, mantenimento della traiettoria del veicolo, sistemi anti-rischi di ribaltamento, segnando il passaggio da una logica di sicurezza passiva a una attiva, volta ad alimentare l'interazione tra il conducente e il mezzo.
Intermobilità si, purchè sia sostenibile
La #sostenibilita è un fatto già oggi: non è solo il futuro. Le normative attuali già prescrivono che dal 1° gennaio 2031 non si potrà più acquistare autobus nuovi a gasolio. Talvolta le normative locali sono più stringenti rispetto a quelle nazionali ed europee: per esempio Bologna già dal 1° gennaio 2020 ha adottato il divieto di inserire nuovi autobus alimentati a gasolio nel servizio urbano.
La #sostenibilita va con l’elettrico e a idrogeno
La #sostenibilita è sinonimo di “green”, ma gli stakeholder ricordano che a propria volta deve essere intrinsecamente sostenibile, anche dal punto di vista del sistema produttivo. Il campione qualitativo abbina spontaneamente la #sostenibilita all’elettrico e all’idrogeno, senza remore ideologiche. Il processo di elettrificazione dei mezzi secondo il campione sta raggiungendo buoni risultati, ma è caratterizzato da limiti, sia infrastrutturali (es. reti e rimesse per la ricarica dei mezzi TPL) che prettamente tecnologici (es. durata delle batterie), ed è ovviamente legato alle modalità di produzione dell'energia. Un punto di vista che riecheggia il dibattito ancora in atto sia a livello comunitario che domestico. L’attenzione verso l'idrogeno, percepito come la “frontiera”, è invece testimoniata dal richiamo ai progetti PNRR e ai diversi provvedimenti governativi che danno corpo alla #sostenibilita, anche nella sua dimensione economica. La dinamica dei prezzi indica infatti che i veicoli alimentati a #idrogeno in poco tempo hanno circa dimezzato il proprio costo (da circa 1 milione e 200 mila euro a circa 600 mila euro), trainati da questo trend.
What’s Next
In un futuro scenario l’approccio MaaS non si esaurisce negli aspetti puramente tecnologici (sistemi informativi dialoganti lato fornitore e #tecnologia “user friendly” lato utente), ma anzi richiede collaborazione e cooperazione tra un numero sempre più ampio e variegato di attori: regolatori, amministratori pubblici, costruttori (hardware: mezzi / bus), sviluppatori (software: app, servizi, piattaforme digitali), in un unicum nei confronti del cliente (ex-utente). Questa è la richiesta e l’auspicio degli stakeholder per definire un viaggio verso una piena intermobilità che non lasci nessuno a terra, uno spazio comune dove IBE si propone quale momento di incontro e confronto permanente tra stakeholder, istituzioni e mercato.
Maggiori informazioni nel comunicato stampa da scaricare
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